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SUBLEYRAS E I RACCONTI DI LA FONTAINE 
 
In un racconto burlesco dello scrittore Jean de la Fontaine (1621-1695), un pittore per essere sicuro che la moglie non lo tradisse mentre stava lontano da casa, dipinse sul pube di lei un asinello. Questa storia intitolata “Il basto”, dice molto su quanto pensava la Fontaine della fedeltà delle mogli. Le sue favole e i suoi racconti di stile ironico e semplice, furono perlopiù caratterizzati dall'uso di animali per spiegare la sua visione del mondo umano. Spesso egli s'ispirò a degli scritti dell'Ariosto e del Boccaccio per creare le sue opere e da quest'ultimo, trasse il racconto: “La giumenta di compare Pietro”. Si tratta della storia di un prete lascivo, il quale convinse un marito ingenuo a trasformare la propria bella moglie in una giumenta, avvalendosi della scusa che così, poteva essergli più utile.  
"Il basto" e "La giumenta di compare Pietro", sono capolavori della letteratura burlesca assai critici verso la società secentesca che vennero trasformati in dipinti dal pittore Pierre Subleyras (1699-1749). I due quadri non sono meno piccanti dei testi di Jean de la Fontaine, in quanto la visualizzazione dell'immagine, dà sempre forti impatti emotivi capaci di sostituire egregiamente tutte le parole dell'universo.  
Subleyras fu molto apprezzato dovunque si recò, anche in Italia. L'artista visse nel periodo del Rococò (sostenuto dal re di Francia Luigi XV, il quale amò molto dell'arte solo quanto lo divertiva), e morì poco prima del'avvento delle idee illuministiche che avrebbero fatto cessare la divulgazione dei dipinti dilettevoli per dare spazio alla nuova corrente d'arte del Neoclassicismo.  
Come finisce la storia del "Il basto"? Al suo ritorno il pittore trovò aggiunta una sella sul dorso dell'asinello.  
(FAGR 15-11-10)  
 
da "La giumenta di compare Pietro" 
da "Il basto"