Il calendario rivoluzionario francese entrò in vigore il 22 settembre del 1792, quando venne proclamata la Repubblica. L'idea era quella di dare un nuovo significato ai giorni per cancellare un passato che venne definito: l'età della crudeltà e della menzogna. Accadde che le settimane furono modificate perché ritenute complici dei crimini dei re, in quanto seguivano il ciclo ebraico e cattolico, così in ogni mese ci furono 3 settimane da dieci giorni chiamati: primidì, duodì, tridì, quartidì, quintidì, sestidì, settidì, ottidì, nonidì e decadì. I mesi avevano tutti 30 giorni e i loro nomi richiamavano la natura nelle fasi dei momenti della vita contadina (vedi lo schema qui sotto). L'anno cominciava il 22 settembre e terminava il 16 di settembre dell'anno successivo (recuperavano i sei giorni mancanti con 6 giorni di feste).
Napoleone Bonaparte eliminò definitivamente questo calendario il 9 settembre del 1805 lasciando che tornasse in vigore quello gregoriano dal 1 gennaio del 1806.
(FAGR 31-03-2021)
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